Siamo onesti, oggi chi non organizza corsi? In tempi di carestia, vi è sempre un fiorire di istituti, accademie, aggiornamenti. Non è certo gente che si muove in tempi non sospetti, questa che organizza incontri, mette insieme docenti, spaccia tutor come fossero prezzemolo. Si valuta stagnante un mercato, si analizza grossolanamente un’economia, ci si sovrastima e si pensa di poter insegnare dall’alto della propria esperienza, come se ogni anfratto fosse una potenziale agorà, come se il patio portasse sempre all’insegnamento e come se gli altri fossero sempre ignoranti, e in torto, e noi dalla parte dell’eccellenza, e della ragione.
Sono tutti maestri con la cattedra degli altri. E sono tutte belle le lezioni del mondo. Solo che si confondono. Scuole azzardate nei meandri di studi di registrazione in disuso, dj che non fanno più serate e produzioni e si dimostrano con gran cuore (…) pronti a far crescere, allevare, motivare, indottrinare nuove generazioni (e non solo quelle, anche attempati alla ricerca di una nuova vita e identità). L’approccio immediato è quello che porta ai tutorial, quelli realizzati male e che ricordano i super 8 degli anni Settanta e quelli patinati che spesso ci distraggono con effetti speciali ma che in mano lasciano la disperazione di non aver imparato ma di esser stati ben intrattenuti.
I video, buona parte su YouTube, sono scollegati uno dall’altro, gocce più o meno importanti in un oceano infinito. Molti video con lo stesso argomento hanno pareri contrastanti, tecniche opposte, e talvolta sbagliate per le proprie necessità, uscire così da labirinto di Internet è impossibile. Ci si trova davanti a centinaia di strade, migliaia di percorsi, infinite possibilità ma non se ne cava fuori nulla, perché persi, distratti da un’offerta non mirata, assolutista, a volte pressapochista. Tanto che l’istinto a volte suggerirebbe l’aiutino dall’amico bravo, quello che davvero ne sa qualcosa e che negli anni non ha allenato solo il fiato per far parlare di sé: quello che fa la differenza è il professionista che ha portato a casa risultati ed encomi, tanti complimenti e gratificazioni sulla sua alta specializzazione. Questa è la didattica oggi: un mare diviso, da una parte chi sa e dall’altra chi non sa e dice di sapere.
Guardare video è un esercizio passivo, siamo onesti: ci sono luccicanti masterclass, là fuori, di gente che prima di esibire lo sguardo da maestri era impegnata a fare altro. Un conto è il rapporto intenso con players credibili e costanti approfondimenti, come l’intesa di un partner e la storia che ne consegue, e un conto la sveltina vista col PC di casa o sullo smartphone. L’insegnamento è una cosa seria, purtroppo in giro c’è troppa gente che deve arrotondare.
Perché un corso di produzione musicale dovrebbe essere superiore rispetto ai video che girano in Rete? Non è così allettante, tanto meno immediato, divertente. Soprattutto, non è gratis. Allora è meglio fare un passo indietro, pensare che le scuole, in una maniera o l’altra, sono sempre esistite e che oggi, con la tecnologia attuale, sono coinvolgenti, organizzate. Il programma di una buona scuola non è un video one shot bensì un piano che permette di scoprire, condividere, confrontarsi, creare, fare gruppo in modo costruttivo. L’onanismo di una clip, seppur fantasticamente e esaustivamente realizzata, non sarà mai così impattante ed efficace come la presenza di un insegnante che ti segue, ti prepara, in base alla volontà e alla capacità di un alunno.
La comfort zone crea mostri, anche in tempi di intelligenza artificiale: test ad hoc e compiti su misura sono la dimostrazione di un’attenzione al dettaglio che non solo fa la differenza in tempo reale: con gli anni porta a dei risultati. Il confronto, il coinvolgimento, lo sviluppo di un proprio percorso (non solo tecnico ma anche artistico, sociale, organizzativo) non sono briciole: il music business non lascia nulla al caso. E la formazione diventa basilare. L’ambiente fa la differenza e lo staff che ti circonda ancora di più, soprattutto quando si tratta di consulenza: con lo zoppo impari a zoppicare, con l’eccellenza voli. Alzi l’asticella e sei pronto perfettamente al mondo del lavoro. Non conviene frequentare i migliori sulla piazza?