iklektrik sono un duo di Belfast: Ryan Curry e Isaac Gibson. Entrambi provengono dalle estremità opposte dello spettro musicale. Ryan ha trascorso la sua carriera da dj nei locali di Irlanda e Spagna (Ibiza). Isaac è un pianista di formazione classica con esperienza nella produzione musicale. Un incontro casuale, il loro, nel 2014, e un amore reciproco per la musica house e techno: ciò ha fornito le basi per un’avventura musicale. Pur essendo noti per aver apportato il loro tocco tecnologico unico ad alcuni dei più recenti e classici inni house, il loro più grande successo finora è arrivato grazie al loro podcast, uni’k Radio, che ha già sviluppato un seguito e un riconoscimento cult per la presenza di una tracklist diversa di musica house e techno di spessore internazionali. Il 22 ottobre 2016, iklektrik hanno vinto la ventesima edizione del Demolition Panel di Amsterdam Dance Event ospitati da Dave Clarke con la loro traccia House “Dusk”. La giuria comprendeva Eats Everything, Marcel Fengler, Kölsch e Don Diablo. Hanno poi firmato per l’etichetta Freakin 909/303 di Marshall Jefferson nel 2017 grazie all’uscita dell’EP “Dusk Till Dawn”. Iklektrik ora sono pronti con “Ride Like The Wind”, remake della cover dance degli East Side Beat e ora su etichetta EDMedia (gruppo Media Records).
La musica techno e house è tutto per voi?
“Sì, noi crediamo nel beato. Siamo nati da una libertà di produzione di musica dance elettronica davvero eclettica. Facciamo solo musica che ci faccia sentire bene nella speranza che gli altri possano sentirsi nello stesso stato”.
E così siete entrati anche voi nel mondo Media Records.
“Abbiamo già pubblicato ‘Ride Like The Wind’ su Media Records nel 1991 ed è stato una delle nostre vere hit. La possibilità di pubblicare la nostra versione della stessa canzone 27 anni dopo proprio sull’etichetta di Gianfranco Bortolotti è incredibile. Questa traccia ha tutto per farti sentire bene. A proposito di libertà, abbiamo chiamiamo questa nostra traccia più volte ‘Lights On’ proprio perché uno se la suona alla fine di una serata o in un set speciale. Questa traccia è venuta dal nulla. Eravamo impegnati su delle tracce techno e mentre lavoravamo su una base, i testi ci sono venuti in mente così, con naturalezza. Il mood ha continuato a ronzarci attorno per un paio di settimane prima che ci mettessimo a lavorare definitivamente sulla produzione finale. Abbiamo raggiunto così un punto di non ritorno. L’abbiamo provata più volte durante i nostri set e la reazione del pubblico è stata incredibile. Dopo una conversazione con Gianfranco, abbiamo deciso di dare l’ultimo ok alla release”.